Dakar: Ceci a Dammam, Finita anche questa, 7 su 7.
Dopo due settimane di gare in Arabia Saudita, con 14 tappe partite dallo scorso fine anno, si è conclusa ieri ad Dammam l’iridata del rally raid più nota, ovvero la Dakar 2023. Sono stati oltre 8537 i km fatti, dalla costa del Mar Rosso per attraversare tutta la penisola araba ed arrivare sulle rive del Golfo Persico. Tutti tra le montagne rocciose iniziali, poi tanta sabbia, dune, deserti, e di questi sono stati 4596 i km fatti contro il cronometro in prove speciali. Una gara questa vissuta dal “dakariano” prignanese Paolo Ceci, che dopo le problematiche tecniche e non solo, ieri ha concluso di nuovo arrivando al traguardo. Una avventura partita in salita, poi tra freddo e un meteo avverso, ha corso tutto il rally raid a bordo del Can Am della South Racing, guidato dalla saudita Mashael Alobaidan. Le parole al traguardo del nostro “navigator” sono state: finita anche questa. La soddisfazione più grande che questa è la mia 7^ Dakar e le ho finite tutte 7. Ci sarebbero tante cose da raccontare, episodi ma ci vorrebbe un giorno, ma nel complesso è stata sicuramente la Dakar più dura che ho fatto, almeno qui in Arabia. Impegnativa per le ore trascorse a lavorare sul mezzo, per gli orari, di essere arrivati tardi nella notte e partire presto al mattino, il freddo che abbiamo patito perchè c’è stato veramente tanto freddo. Abbiamo preso acqua, grandine, uno crede di arrivare qui in questi Paesi con il caldo, invece abbiamo patito freddo. Purtroppo ci è venuto a mancare un po il discorso della competizione con i problemi dall’inizio e quindi, quando non hai competizione diventa tutto più complicato. Dal trovare lo stimolo e via dicendo, però Importante è che anche questa l’abbiamo portata al termine. Sono contento di essere in un hotel stasera e domani, oggi per noi, prendere un aereo e tornare a casa. Come sempre da ogni esperienza si impara qualcosa e il bagaglio di esperienze diventa sempre più grande. Bisogna farne tesoro e ci prepariamo alle prossime avventure. Per la cronaca la l’ultima tappa del duo Paolo Ceci e Mashael Alobaidan si è chiusa al 29° posto mentre nella generale li hanno concluso al 24° tra i T3. Oggi il rientro del 7 volte dakariano Paolo Ceci, che non è da tutti, nei prossimi giorni ci racconterà l’avventura Dakar 2023. Una 45^ edizione che si è giocata sul filo dei secondi tra le moto per la casa austriaca KTM, dove alla fine ha prevalso l’argentino Kevin Benavides con 43″ su l’australiano Toby Price. In questa anche il bolognese Alex Salvini in sella alla Fantic che al suo debutto non ha avito troppa fortuna dai problemi meccanici che lo hanno costretto al ritiro. Complimenti al miglior italiano, il toscano Paolo Lucci con la KTM del Bas World Racing Team, ha concluso al 15° posto assoluto e al 2° nella Rally 2. Rispetto e tante ovazioni anche per il leggendario Franco Picco che alla sua giovane età dei 67 è stato il miglior pilota della Fantic. Che dire, stoico e altruista da Campione dentro e al traguardo il suo 72° assoluto e 49° nella Rally 2 la dice lunga sul pilota veneto. A Cesare Zacchetti, 11° nella Original Motul vinta dal sudafricano Charan Moore, il titolo di miglior italiano con la moto originale. Solo 10 i quad al traguardo e a vincere è stato il francese Alexandre Giroud in sella alla Yamaha. A salire sul grandino più alto tra le auto il qatariota con la Toyota, ovvero il principe Nasser Al Attiyah navigato dal francese Mathieu Baumel. E su questa gara il più combattivo e vincete è stato il 9 volte iridato tra i rally, ovvero il transalpino Sebastie Loeb con Fabian Lurquin, che nonostante le sue tappe vinte è incappato in forature e altro che lo hanno portato a concludere al secondo posto. Per trovare un italiano in questa classifica bisogna scorrere fino alla 32^ dove c’è Maurizio Gerini, navigatore della Laia Sanz. Continuando la carrellata delle classifiche, tra i prototipi leggeri della T3, il successo è andato allo statunitense Austin Jones con Gustavo Gulgelmin sui loro compagni di squadra Seth Quintero e Dennis Zenz mentre un bravo va di certo alla Cristina Gutierrez Herrero con Pablo Moreno Huete al 4° assoluto. Salendo tra i T4 dei SSV modificati, un finale con il più giovane di questa edizione, il diciottenne polacco Eryk Goczal, con Oriol Mena al suo fianco, che hanno prevalso giusto in quest’ultima tappa, il duo campione in carica e in testa fino alla sera prima, ovvero Rokas Baciuska e Oriol Vidal Montigano. Infine la corsa dei bestioni veloci, quella dei camion, che ha visto il trio Janus Van Kasteren, Darek Rodewald e Marcel Snijders portare al trionfo l’Iveco del team De Rooy. Al 13° il trio italiano, Claudio Bellino, Bruno Gotti e Giulio Minelli su MM. Classifiche finali
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